La Valpolicella è la zona collinare che precede l’inizio delle Prealpi Veronesi, nella Regione Veneto. Essa comprende il territorio di otto comuni, tutti appartenenti alla provincia di Verona. La valle, che si estende per 400 km²,ed è compresa nell’ansa del fiume Adige da Ossenigo a Nord e da Parona di Valpolicella a Sud e dalle colline di Quinzano fino ad arrivare al monte Corno d’Aquilio. La Valpolicella fu zona ricca di insediamenti Romani, con ville, templi, villaggi e certamente cantine. Non è un mistero quanto il vino piacesse ai Romani che introdussero la vite e l’enologia in tutte le zone che colonizzarono con il loro vasto Impero. Il vino retico, prodotto in queste zone da uve appassite, era tra i preferiti dei vari Imperatori.
il paesaggio
Nella Valpolicella si possono distinguere tre zone, nettamente diverse per natura morfologica, geologica e per la vegetazione presente. La parte posta più a nord è caratterizzata da una zona montuosa che va a formare l’ampio pianoro dei Lessini. Qui sono presenti ampi prati dove in estate è facile trovare capi di bestiame portati al pascolo. La zona collinare, disposta subito più a sud di quella montana è quella più classica per la coltivazione della vite, che avviene spesso su particolari terrazze artificiali realizzate in pietra e denominate (nel dialetto veneto) “marogne”. Nella zona più bassa è coltivato intensamente anche l’ulivo.Nella parte più meridionale della Valpolicella troviamo una zona pianeggiante venutasi a formare dai sedimenti delle alluvioni, sia del fiume Adige che da quelle dei tre progni. La recente bonifica e l’opera d’irrigazione ne hanno fatto un luogo fertile che vanta coltivazioni di ortaggi, pescheti e ciliegeti di grande pregio, oltre che dei classici vigneti.
cenni storici
La Valpolicella, trovandosi in una posizione geografica favorevole è sempre stata sia un’importante via di comunicazione che un favorevole luogo d’insediamento. Ritrovamenti archeologici hanno dimostrato la presenza dell’uomo fino dall’età della pietra; tra questi, la scoperta di una grotta nei pressi di Fumane, che fu abitata dall’uomo di Neanderthal e che oggi viene chiamata riparo Solinas, dal nome del suo scopritore. Durante l’età del bronzo e l’età del ferro tutte le colline circostanti vennero “colonizzate”, e la Valpolicella visse un periodo di grande splendore, grazie alla produzione e al commercio di selce. Nel corso delle invasioni barbariche, la Valpolicella subì un declino minore rispetto a quello generale, grazie alle peculiarità del luogo. Nonostante la crisi generale, il suo vino era ormai famoso e molto richiesto; ne abbiamo, infatti, notizia da Cassiodoro, funzionario di re Teodorico il Grande. Negli anni a cavallo del XX secolo si accentuò un fenomeno in essere già da molto tempo: una profonda trasformazione fondiaria, che produsse un grande frazionamento della proprietà terriera. Tale evento, concomitante all’introduzione di nuove tecniche agricole e alla promozione di una gestione aziendale più moderna, apportò un miglioramento sostanziale dell’economia.
l'arte
Il clima di pace e prosperità che ha caratterizzato quasi tutta la storia della Valpolicella è stato sicuramente propiziatorio del fiorire delle arti. Se del periodo storico antecedente l’anno mille ci sono rimaste ben poche testimonianze artistiche, dall’Alto Medioevo in poi se ne possono trovare numerosi esempi. Del patrimonio artistico e architettonico della valle fanno bella mostra gli edifici religiosi, ed in particolare le antiche pievi. Oltre alla già citata pieve di San Giorgio, nel comune di San Pietro in Cariano troviamo la pregevole pieve di San Floriano. Interessante la chiesetta di San Martino di Corrubbio per il ciclo di affreschi, di cui oggigiorno rimangono solo alcuni frammenti.
Non si può parlare di architettura in Valpolicella senza parlare delle sue ville venete che, a partire dal XV secolo, sono qui sorte in gran numero. Gran parte della pittura che possiamo trovare in Valpolicella è principalmente a soggetto religioso. Un pregevole dipinto di Antonio Badile è ammirabile presso la chiesa parrocchiale di Mazzurega mentre una tela di Paolo Farinati, datata 1590, è conservata in quella di Prun. Per quanto riguarda la scultura, degno di nota è Innocenzo Fraccaroli, nato nel 1805 a Castelrotto, che svolse una proficua attività in Italia e in Europa.
l'agricoltura
Da sempre la Valpolicella ha avuto nell’agricoltura la sua principale fonte di ricchezza. Soprattutto negli ultimi anni la storica vocazione alla viticoltura ha fatto fiorire l’economia della valle, con la nascita di molte aziende agricole e cantine sia a gestione familiare che vere e proprie imprese industriali famose in tutto il mondo. Per la difesa e la valorizzazione dei vini tipici della Valpolicella, il 9 febbraio 1925, venne costituito un consorzio che esiste tuttora. Seppur di minor importanza rispetto alla coltivazione della vite, anche gli alberi da frutto contribuiscono sostanzialmente al sostentamento dell’economia della valle. L’agricoltura in Valpolicella è però sempre stata minacciata dal fenomeno della grandine, nonostante siano stati studiati e sperimentati numerosi rimedi nel corso degli anni. Per la protezione dei frutteti si è spesso fatto ricorso all’uso di reti protettive. I coltivatori di vitigni sono costretti a combattere anche un’altra piaga che ha messo più volte nella storia in ginocchio la vendemmia, la fillossera